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La storia del
Gatto delle foreste norvegesi (o
Norsk Skogkatt come è conosciuto nel suo paese d'origine) è ricca di
leggende legate al popolo dei
Vichinghi. Si narra, infatti, che questo antico popolo usasse tenere in casa i gatti dei boschi vicini alle loro abitazioni, e che li portassero sulle loro navi, durante i viaggi, come cacciatori di
topi. Alcune leggende
norvegesi raccontano che
Freyja, dea dell'amore e della fertilità, vagasse per il mondo su un carro trainato da due grossi gatti dal pelo lungo cercando il suo consorte
Óðr, e anche che
Thor, dio del tuono, fu sottoposto ad una prova di forza che consisteva nel sollevare un grosso gatto. Le prime citazioni storiche, cominciano nel
1559 quando il sacerdote e naturalista danese
Peter Clausson Friis, allora residente in
Norvegia, divise le
linci norvegesi in tre classi: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto. Riguardo alla toelettatura i Norvegesi non necessitano di eccessive "manutenzioni": basta spazzolarli una o due volte la settimana soprattutto in inverno visto che hanno molto pelo (non si formano però nodi come ad es. nel
persiano), e in primavera nel periodo della
muta. Va evitato di fargli il bagno (a meno di disastri clamorosi) perché ripetuti lavaggi potrebbero sciupare il loro particolare sottopelo.
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